Test di Lachman

Vediamo insieme cos'è il Test di Lachman per il legamento crociato anteriore, come si esegue e cosa mi devo aspettare…

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Il test di Lachman è una manovra utilizzata per valutare l’integrità del legamento crociato anteriore (LCA) in caso di sospetta lesione o rottura. Viene considerato una variante del test del cassetto anteriore e numerosi studi hanno dimostrato come sia il test più sensibile e specifico nella diagnosi di lesioni acute del LCA, essendo generalmente superiore sia al test del cassetto anteriore che al pivot shift test (1).


Obiettivo del test

Il test di Lachman viene utilizzato per valutare l’integrità del fascio antero-mediale del legamento crociato anteriore, inducendo una traslazione anteriore della tibia rispetto al femore, ma ad un angolo di flessione di ginocchio minore rispetto a quanto avviene durante l’esecuzione del test del cassetto anteriore (2).

Il test è considerato positivo qualora vi siano una traslazione anteriore eccessiva della tibia rispetto al lato non infortunato e una sensazione di fine corsa non chiara (3).

Più precisamente una traslazione tibiale maggiore di almeno 5 mm rispetto all’arto sano indica generalmente una rottura del legamento crociato anteriore, mentre la presenza di una traslazione anteriore di tibia maggiore di almeno 2 mm rispetto al ginocchio non interessato indica una lesione del legamento crociato anteriore (1). Tali differenze di escursione articolare possono essere misurate mediante un artrometro.


Come si esegue il test?

Il paziente viene posizionato supino con il ginocchio infortunato flesso a 20-30 gradi, inducendo una lieve rotazione esterna della gamba infortunata per detendere la fascia ileotibiale. L’esaminatore userà quindi una mano per stabilizzare il femore distalmente mentre l’altra mano afferrerà la tibia prossimalmente e posteriormente. Successivamente l’esecutore, mantenendo il femore stabilizzato, applicherà una forza in senso cranio-caudale alla tibia, nel tentativo di osservarne una sublussazione anteriore(4).

Una versione modificata del test di Lachman viene eseguita con il paziente in posizione prona e prevede il posizionamento del ginocchio dell’esaminatore inferiormente alla gamba interessata, per rendere più stabile l’arto durante l’esecuzione del test. L’esecutore posizionerà quindi la mano distale in prossimità del tendine rotuleo e, se necessario, sposterà la propria coscia in modo tale da fissare la flessione del ginocchio da testare a circa 20-30 gradi. A questo punto, con la mano prossimale, indurrà una traslazione anteriore di tibia, spingendo sulla porzione prossimale e posteriore della tibia stessa.

Il test di Lachman prono può essere utilizzato per migliorare il comfort del paziente ed è una tecnica di valutazione affidabile per confermare la presenza di rottura del legamento crociato anteriore, ma non può essere l’unico criterio in grado di escludere la presenza di lesione (5).

Valori psicometrici

Il test di Lachman mostra una sensibilità dell’85% e una specificità del 93%, un rapporto di verosimiglianza positivo (LR+) pari a 2.4 ed un rapporto di verosimiglianza negativo (LR-) pari a 0.28.

Questi dati derivano dallo studio di Sokal et al. del 2022, in cui, nonostante gli alti livelli di specificità e sensibilità evidenziati, si afferma che l’affidabilità del test di Lachman sia stata sovrastimata in passato (6).

Conclusioni

Il test di Lachman viene utilizzato per valutare l’integrità del fascio antero-mediale del legamento crociato anteriore (LCA), tramite la traslazione anteriore della tibia con il ginocchio flesso a circa 20-30 gradi. Mostra buoni livelli di sensibilità e specificità, per cui viene tuttora considerato molto affidabile in clinica e può essere eseguito anche nella variante con paziente prono.