Alberto Patuzzo: corso Running Rehab

Indice dell’articolo: Quali sono i principali miti che coinvolgono il mondo del running?Ci dici due dei principali fattori di rischio…

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Ciao Alberto, grazie per averci concesso di farti alcune domande sull’argomento “Running Injuries“, in previsione del corso il 22 e 23 febbraio a Brescia.


Quali sono i principali miti che coinvolgono il mondo del running?

Il Running è un’attività che si sta diffondendo ampiamente nella popolazione. Negli ultimi 10 anni sempre più persone si sono avvicinate alla corsa, per diversi motivi: gli effetti benefici, la semplicità, la possibilità di farlo ovunque, i bassi costi iniziali, ma anche l’estesa opera di marketing delle aziende e quindi, inevitabilmente, la moda. Come spesso accade, quando un fenomeno genera grande interesse generale, è sempre più difficile analizzare la situazione lucidamente ed iniziano a diffondersi informazioni e notizie inesatte o addirittura false.

Le principali che si possono incontrare nel mondo del Running riguardano ad esempio le scarpe; molti sostengono di avere bisogno di scarpe molto ammortizzate o anti-pronazione, senza sapere realmente il motivo scientifico, e finiscono per mettere a rischio la propria salute.

Un altro falso mito purtroppo molto diffuso è che la corsa sia dannosa per le articolazioni e i tessuti molli degli arti inferiori, o addirittura per i dischi inter-vertebrali. Sarà interessante, durante il corso, scoprire come la scienza ci dica esattamente l’opposto, e come la corsa sia un’attività che ci aiuta addirittura a migliorare lo stato di questi tessuti.

Infine incontro molti pazienti, e talvolta anche colleghi sanitari, che non hanno mai preso in considerazione l’idea di seguire un programma di conditioning globale, focalizzato ad un adattamento funzionale alla corsa, e quindi ignorano la funzione del lavoro in palestra, pensando sia una perdita di tempo.


Ci dici due dei principali fattori di rischio per questi infortuni?

Il principale fattore di rischio, valido probabilmente per tutte le patologie muscolo-scheletriche, è l’esecuzione di attività e carichi non adeguati alla capacità di carico della persona. Attenzione, non è solamente rischioso l’eccesso di carico, ovvero allenarsi troppo intensamente, senza adeguata preparazione, ma anche l’esatto opposto, cioè l’under-training. Allenarsi poco e male, infatti, non può rendere pericolosa anche un’attività semplice come la corsa.

Un altro fattore di rischio importante da non sottovalutare è lo stile di vita globale. La maggior parte degli infortuni nei runner sono associati a scarsa qualità del sonno e alimentazione. Il professionista sanitario che gestisce questi pazienti deve assolutamente conoscere e tenere in considerazione questi elementi.


Includi nella tua pratica clinica degli esercizi per la forza degli arti inferiori nei runner nel loro percorso riabilitativo post-infortunio?

È certamente consigliato inserire esercizi di forza per gli arti inferiori! Purtroppo è anche uno dei passaggi critici nella riabilitazione del runner. Chi corre infatti ritiene erroneamente che “rinforzare” gli arti inferiori sia inutile, e che in caso di infortunio sia meglio riposare ed eventualmente fare degli esami diagnostici, in attesa della guarigione. Niente di più sbagliato! Per tornare a correre dopo un infortunio è indispensabile prendere in considerazione il ricondizionamento dei muscoli che agiscono nella corsa.

Ricordiamo che rinforzare non significa solo sollevare pesi, ma, in senso più ampio, può significare anche un miglioramento del controllo motorio, della resistenza o del timing di attivazione.


Quando è importante la collaborazione tra fisioterapista e preparatori atletici o società sportive nella gestione degli infortuni legati alla corsa?

Ogni atleta e runner deve avere dei punti di riferimento durante il suo percorso sportivo e riabilitativo, che lo accompagnano nelle varie fasi, dall’infortunio al recupero ed aumento della performance. Le figure che spesso affiancano il Runner sono il suo coach ed il fisioterapista. Queste due figure devono assolutamente comunicare e collaborare! Affinchè il piano di allenamento e conditioning sia efficace, il Fisioterapista deve affidarsi alle competenze del Coach nella programmazione dei carichi; allo stesso modo, quando si presentano delle problematiche disfunzionali o dolorose, il Coach invia subito il paziente allo specialista della riabilitazione, comunicando il piano di allenamento e la progressione, per fornire informazioni indispensabili a comprendere con precisione il quadro clinico.


Se dovessi sbilanciarti nel fornire una percentuale su quanto la scarpa influenzi rischi o prevenzione degli infortuni legati alla corsa, cosa ci diresti?

La scarpa può influire molto sulla corsa e sugli infortuni correlati. Ad esempio, la letteratura ci dice che in molti casi, adottare una scarpa pesante, ad elevato drop e una grossa superficie ammortizzante sotto il tallone, invece di proteggerci modifica molti parametri della nostra corsa.

Nel corso verrà analizzato un algoritmo decisionale con cui decidere la tipologia di scarpa adatta alla persona e alla sua presentazione clinica.


In che modo ritieni che un corso specifico sugli infortuni legati alla corsa possa essere utile ai fisioterapisti che si interfacciano con questa tipologia di pazienti?

Prima di tutto, è un campo molto poco esplorato, quindi un’ottima opportunità lavorativa per tutti.

Il fisioterapista che gestisce i Runner e i loro infortuni scoprirà nuove strategie riabilitative e sarà in grado di gestire in autonomia questi casi clinici.

Infine, questo corso fornirà conoscenze e competenze per gestire non solo pazienti che corrono; scopriremo infatti possibile utilizzare la corsa come strategia riabilitativa nella gestione di altre patologie. Qui di seguito trovi tutti i corsi in programma per trattare le patologie del runner. Il primo sarà a Brescia il 22-23 febbraio.