Pivot Shift Test

Vediamo insieme cos'è il Pivot Shift Test, come si esegue e cosa mi devo aspettare.

pivot shift test cover
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Il pivot shift test è uno dei test maggiormente utilizzati in clinica per valutare l’integrità del legamento crociato anteriore (LCA).

A differenza del test del cassetto anteriore e del Lachman test, il pivot shift test viene effettuato per verificare se vi sia instabilità rotatoria dovuta a lesione o rottura del LCA, in particolare del suo fascio postero-laterale, maggiormente responsabile della stabilità rotazionale (1,2).


Obiettivo del test

L’obiettivo del pivot shift test sarà dunque quello di verificare la presenza di una sublussazione della tibia del soggetto tramite una manovra che tenta di riprodurre l’instabilità funzionale combinata rotatoria e traslatoria nel ginocchio interessato (3). A tal proposito, è necessario sottolineare come la lesione del legamento crociato anteriore possa avvenire con diversi meccanismi di lesione e possa interessare i 2 fasci che lo compongono con importanza diversa, pertanto il pivot shift test non dev’essere considerato l’unico test valido per verificare l’integrità del LCA. Inoltre, la stabilità rotatoria può essere compromessa anche a causa di lesioni associate di altre strutture del ginocchio, ad esempio i menischi (4), il complesso anterolaterale (ALC), la capsula, il legamento antero-laterale (AAL) (5), o da fattori morfologici intrinseci (6).


Come si esegue il test?

Il test viene eseguito con il paziente in posizione supina.

L’esaminatore porterà inizialmente l’anca del soggetto a circa 30 gradi di flessione e abduzione, afferrando successivamente con la mano caudale il calcagno del soggetto, per poter ruotare internamente la tibia. A questo punto, con la mano craniale, applicherà una leggera spinta a livello del perone, per indurre uno stress in valgo, mentre fletterà il ginocchio del paziente. Qualora si presenti una rapida sublussazione della tibia a circa 20-30 gradi di flessione, il test sarà da considerarsi positivo (7).

Valori psicometrici

Il pivot shift test risulta essere un test molto specifico, ma poco sensibile.

Secondo lo studio di Benjaminse et al del 2006 presenta infatti valori di specificità del 98% e di sensibilità del 24% (8), mentre uno studio più recente condotto nel 2016 da Huang et al. evidenzia una specificità pari sempre al 98%, ma una sensibilità più alta pari al 49% (9).

In quest’ultimo studio sono stati indagati anche i valori di verosimiglianza positiva (LR+) e negativa (LR-) del pivot shift test, pari rispettivamente a 16,00 e 0,17.


Conclusioni

Il pivot shift è un test importante per valutare l’instabilità rotatoria in caso di lesione del legamento crociato anteriore, in particolare del suo fascio postero-laterale. Si tratta di un test che tende a riprodurre uno dei meccanismi traumatici del ginocchio che coinvolgono l’LCA, inducendo una sublussazione della tibia in caso di positività.

È fondamentale ricordare come altre strutture contribuiscano alla stabilità in rotazione del ginocchio, motivo per cui, in caso di lesioni associate non riconosciute adeguatamente, anche dopo un intervento di ricostruzione dell’LCA, non sempre la stabilità rotazionale viene completamente ripristinata.

Inoltre il suo basso livello di sensibilità indica come sia necessario utilizzare anche altri test in caso di sospetta lesione o rottura del legamento crociato anteriore. Ad esempio il Lachman test ed il test del cassetto anteriore possono fornirci informazioni maggiori sulla traslazione anteriore di tibia, in caso di diverso meccanismo lesionale che porti alla compromissione del fascio antero-mediale del LCA e potrebbero risultare positivi a fronte di un pivot shift test negativo.