Oxford Shoulder Instability Score

L’Oxford Shoulder Instability Score (OSIS) è un questionario autocompilato dal paziente per la valutazione di individui con instabilità di spalla…

L’Oxford Shoulder Instability Score (OSIS) è un questionario autocompilato dal paziente sviluppato nel 1999 da J. Dawson, R. Fitzpatrick, A. Carr come strumento specifico per la valutazione di individui con instabilità di spalla unidirezionale e multidirezionale sottoposti a trattamento conservativo o chirurgico.[1]

Durante lo sviluppo dell’Oxford Shoulder Score [2], gli autori si erano resi conto che gli individui con instabilità di spalla, a differenza di quelli con dolore di spalla, presentavano una condizione caratterizzata principalmente da difficoltà nello svolgere azioni specifiche, rendendo così necessario lo sviluppo di un questionario a sè. [1]

Il questionario è stato tradotto e convalidato in italiano soltanto nel 2019 [3] e lo si può trovare anche in lingua turca e olandese [4,5].


Descrizione del questionario

L’Oxford Shoulder Instability Score è un questionario composto da 12 quesiti con 5 possibili risposte ciascuno. L’arco di tempo a cui fanno riferimento i quesiti è variabile: si va dalle 3 settimane ai 6 mesi precedenti alla somministrazione del questionario.  I quesiti si focalizzano su:

  • Dolore
  • Qualità di vita
  • Presenza di apprensione
  • Numero di recidive

Il questionario dev’essere somministrato almeno due volte, all’inizio del percorso riabilitativo (pre-trattamento) e successivamente ad uno o più followup post-intervento (chirurgico o riabilitativo).

L’aspetto innovativo dell’Oxford Shoulder Instability Score risiede nel tenere conto della presenza di apprensione (“Inquietudine ansiosa circa l’esito di qualcosa, derivante dal timore di eventi dannosi o sfavorevoli”) e di come questa possa interferire nella vita quotidiana dell’individuo. [3] Essendo un questionario breve, l’accettabilità e la sensibilità al cambiamento (capacità di individuare una variazione degli outcome) sono migliori rispetto ai questionari più lunghi. [1] Inoltre, presenta tutti i vantaggi di un questionario autocompilato rispetto ai questionari compilati dai clinici: elevata compliance, migliore espressione della soddisfazione del paziente e ridotto rischio di bias (distorsioni che possono alterarne la validità).


Valori psicometrici

La versione italiana dell’Oxford Shoulder Instability Score (OSIS-I) è una misura di outcome valida, affidabile (consistenza interna, riproducibilità intra-operatore e inter-operatore) e di facile utilizzo come la versione originale. [3]

  • La validità (capacità di uno strumento di misurare effettivamente ciò che si propone di misurare) è stata verificata calcolando il coefficiente di correlazione per ranghi di Spearman (range da –1 a +1).Il valore ottenuto fra il confronto con il Rowe Score è di 0.548 (moderata correlazione) mentre il confronto con il questionario SF-12 ha riportato un valore di 0.488 (moderata correlazione). Più elevato è il valore (vicino al +1) maggiore sarà la correlazione con gli altri questionari già validati per l’instabilità di spalla. [3]
  • Per verificare l’affidabilità (capacità dello strumento di fornire accordo e coerenza tra misurazioni indipendenti), è stata calcolata la consistenza interna con il coefficiente alfa di Cronbach (range da 0 a 1) ottenendo il valore di 0.897 (elevata coerenza fra gli items).  

Sono state poi calcolate la riproducibilità intra-operatore e inter-operatore con il coefficiente di correlazione intraclasse o ICC (range da 0 a 1) ottenendo rispettivamente i valori di 0,586 (buona affidabilità)e di 0,805 (eccellente affidabilità).[3]

  • Sono stati anche verificati l’effetto pavimento e l’effetto tetto (maggiore probabilità che i soggetti più abili ottengano un punteggio migliore negli items più difficili rispetto ai soggetti meno abili) che sono risultati però assenti. [3]

Questi valori derivano da uno studio (Mazzoni B. et al. 2019) condotto su soli 25 pazienti. La dimensione del campione rimane quindi la limitazione principale dello studio, riconosciuta anche dagli autori stessi. [3] Inoltre, sono stati sollevati dubbi riguardo: la mancanza di alcuni dati, la possibile presenza di errori metodologici e di analisi statistica all’interno dello studio, i quali potrebbero essere causa di una possibile alterazione dei risultati ottenuti. [6] Tuttavia, il lavoro di Mazzoni B. et al. rimane, per quanto ne sappiamo, l’unico studio attualmente condotto sulla validazione e la traduzione della versione italiana della Oxford Shoulder Instability Score.


Interpretazione dei risultati

Nel 2009 è stata eseguita una revisione del sistema di punteggio dei diversi “Oxford Score” che ha incluso anche l’Oxford Shoulder Instability Score. [7]

Secondo il nuovo sistema, alle risposte di ciascun quesito va attribuito un punteggio da 0 (condizione migliore) a 4 (condizione peggiore). Di conseguenza, si otterrà un totale che va da 0 (condizione migliore) a 48 (condizione peggiore).

Non sono presenti categorizzazioni o valori di cut-off, sconsigliati da parte degli autori perché consideratoritroppo approssimativi e variabili da popolazione a popolazione. [7]

Informazioni più dettagliate riguardo al punteggio e alla possibile conversione dei punti ottenuti con il vecchio sistema possono essere trovate nella sezione “interpretazione dei risultati” della Oxford Shoulder Score.

Scarica l’Oxford Shoulder Instability Score

Scarica l’Oxford Shoulder Instability Score
  • u003colu003ern tu003cliu003eDawson, J., Fitzpatrick, R., u0026amp; Carr, A. (1999). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10872358/u0022u003eThe assessment of shoulder instability. The development and validation of a questionnaireu003c/au003e. u003cemu003eThe Journal of bone and joint surgery. u003c/emu003eu003cemu003eBritish volumeu003c/emu003e, u003cemu003e81u003c/emu003e(3), 420–426. u003ca href=u0022https://doi.org/10.1302/0301-620x.81b3.9044u0022u003ehttps://doi.org/10.1302/0301-620x.81b3.9044u003c/au003eu003c/liu003ern tu003cliu003eDawson, J., Fitzpatrick, R., u0026amp; Carr, A. (1996). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8682827/u0022u003eQuestionnaire on the perceptions of patients about shoulder surgeryu003c/au003e. u003cemu003eThe Journal of bone and joint surgery. British volumeu003c/emu003e, u003cemu003e78u003c/emu003e(4), 593–600.u003c/liu003ern tu003cliu003eMazzoni, B., Cucchi, D., Giovannelli, T., Paci, M., Arrigoni, P., u0026amp; Nicoletti, S. (2019). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30406841/u0022u003eTranslation, cross-cultural adaptation, and validation of the Italian version of the Oxford Shoulder Instability Scoreu003c/au003e. u003cemu003eInternational orthopaedicsu003c/emu003e, u003cemu003e43u003c/emu003e(9), 2125–2129. https://doi.org/10.1007/s00264-018-4215-1u003c/liu003ern tu003cliu003eSonmezer, E., Yosmaoglu, H. B., u0026amp; Doğan, C. D. (2020). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30326748/u0022u003eThe reliability and validity of the Turkish version of the oxford shoulder instability scoreu003c/au003e. u003cemu003eDisability and rehabilitationu003c/emu003e, u003cemu003e42u003c/emu003e(2), 261–266. https://doi.org/10.1080/09638288.2018.1497717u003c/liu003ern tu003cliu003evan der Linde, J. A., van Kampen, D. A., van Beers, L. W., van Deurzen, D. F., Terwee, C. B., u0026amp; Willems, W. J. (2015). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26380968/u0022u003eThe Oxford Shoulder Instability Score; validation in Dutch and first-time assessment of its smallest detectable changeu003c/au003e. u003cemu003eJournal of orthopaedic surgery and researchu003c/emu003e, u003cemu003e10u003c/emu003e, 146. https://doi.org/10.1186/s13018-015-0286-5u003c/liu003ern tu003cliu003eÖzden F. (2020). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31713642/u0022u003eLetter to the editor: Translation, cross-cultural adaptation, and validation of the Italian version of the Oxford Shoulder Instability Scoreu003c/au003e. u003cemu003eInternational orthopaedicsu003c/emu003e, u003cemu003e44u003c/emu003e(2), 405. https://doi.org/10.1007/s00264-019-04436-5u003c/liu003ern tu003cliu003eDawson, J., Rogers, K., Fitzpatrick, R., u0026amp; Carr, A. (2009). u003ca href=u0022https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18183410/u0022u003eThe Oxford shoulder score revisitedu003c/au003e. u003cemu003eArchives of orthopaedic and trauma surgeryu003c/emu003e, u003cemu003e129u003c/emu003e(1), 119–123. https://doi.org/10.1007/s00402-007-0549-7u003c/liu003ernu003c/olu003e