Scala FIM – Functional Independence Measure

La scala FIM (Functional Independence Measure) è una scala di valutazione sviluppata negli USA allo scopo di valutare il livello di indipendenza dei pazienti ospedalizzati nell’effettuare le diverse attività quotidiane e, di conseguenza, valutare allo stesso tempo le loro necessità assistenziali [1]. Successivamente è stata validata in italiano nel 1993 [2]. Nella sua prima versione la FIM nasce come scala compilata da un professionista sanitario sulla base dell’osservazione del paziente. Successivamente sono state introdotte diverse varianti della FIM come la WeeFIM per i pazienti pediatrici [3], e la FONE FIM per la somministrazione telefonica [4-5].

La FIM può essere somministrata a diverse tipologie di pazienti, ma viene più frequentemente utilizzata in ambito ospedaliero per la valutazione di pazienti con patologie neurologiche (stroke, sclerosi multipla, trauma cranico) o pazienti geriatrici.

È importante ricordare che l’utilizzo della scala FIM è vincolato dal possesso della licenza, salvo l’utilizzo a scopo personale.


Descrizione della scala

La scala FIM è una scala che valuta due diverse dimensioni (motoria e cognitiva), è composta da 18 item, 13 di natura motoria/sfinterica e 5 cognitivo/relazionale.

Ad ogni item viene assegnato un punteggio da 1 a 7 in base al grado di indipendenza del paziente come segue:

  1. Assistenza totale
  2. Assistenza Intensa (paziente > 25%)
  3. Assistenza Moderata (paziente > 50%)
  4. Assistenza Minima (paziente > 75%)
  5. Supervisione – Predisposizione e Adattamenti
  6. Autonomia con adattamenti
  7. Autonomia completa

La FIM deve essere compilata da un professionista sanitario basandosi sull’osservazione del paziente e il colloquio con il paziente e/o i familiari.


Valori psicometrici

I valori psicometrici della scala FIM differiscono in base alla tipologia di paziente su cui viene somministrata.

In generale la scala ha dei buoni valori di consistenza interna nelle diverse tipologie di paziente con alfa di Cronbach tra 0.86 e 0.97 [6]. L’affidabilità inter-esaminatore è generalmente migliore per la dimensione motoria rispetto a quella cognitivo/relazionale. Di seguito sono riportati i valori psicometrici della FIM per alcune delle patologie più comuni per la quale viene utilizzata:

  • Stroke: inter-rater reliability FIM Motor ICC = 0.90;  FIM Cognitive ICC = 0.98 [7]
  • TCE: inter-rater reliability ICC = 0.85 (0.92 FIM Motor, e 0.69 FIM Cognitive) [8]
  • Geriatrici: test-retest reliability FIM Motor ICC = 0.90; FIM Cognitive ICC = 0.80 [9]

Interpretazione dei risultati

Pazienti con alti punteggi agli item della FIM sono più autonomi e hanno minore necessità assistenziale.

Il punteggio complessivo della scala FIM non fornisce particolari indicazioni, se non a scopo di confronto rispetto a valori standard per le diverse tipologie di pazienti. Possono invece essere importanti i punteggi attribuiti ai singoli item al fine di individuare specifici obiettivi riabilitativi o programmare le attività specifiche in cui il paziente necessita di assistenza.