Scala di Conley

La Scala di Conley è costituita da sei items che si propone di identificare i pazienti a rischio di caduta…

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Le cadute dei pazienti sono l’evento avverso di sicurezza più comune negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Ci sono molti fattori di rischio associati alle cadute ospedaliere come farmaci, andatura instabile, alterazione dello stato mentale e rischi ambientali [1]. Sebbene le cadute in ospedale siano diminuite negli ultimi anni, rimangono un problema significativo. Uno studio epidemiologico statunitense del 2001 ha constatato che circa il 2% dei pazienti ricoverati cade almeno una volta durante la degenza [2] e circa una caduta su quattro provoca lesioni, con circa il 10% di lesioni serie [3]. Le cadute nei pazienti ricoverati comportano oneri fisici ed economici significativi per i pazienti (aumento dei tassi di mortalità, infortuni e diminuzione della qualità di vita) nonché per le organizzazioni mediche (aumento del periodo di degenza, costo delle cure) [4]. Tali statistiche hanno portato gli ospedali a cercare quanto più possibile di prevenire tale rischio. In generale le linee guide suggeriscono come primo step di identificare i pazienti ad alto rischio di caduta, per poi decidere tra la moltitudine di strategie per aumentare la sicurezza dei pazienti durante la degenza. A fine di individuare i pazienti più a rischio cadute sono state proposte diverse scale di valutazione, tra queste la scala di Conley.

Precedenti cadute (domande al paziente/caregiver)SINO
C1 – è caduto negli ultimi 3 mesi?20
C2 – ha mai avuto vertigi o capogiri? (ultimi 3 mesi)10
C3 – le è mai capitato di perdere urine o feci mentre si recava in bagno? (ultimi 3 mesi)10
Deterioramento cognitivo (osservazione infermieristica)SINO
C4 – compromissione della marcia, passo strisciante, marcia instabile, ampia base di appoggio10
C5 – Agitato (Definizione: eccessiva attività motoria, solitamente non finalizzata ed associata ad agitazione interiore. Es: incapacità a stare seduto fermo, si muove con irrequietezza, si tira i vestiti, ecc.)20
C6 – Deterioramento della capacità di giudizio/ mancanza del senso del pericolo30

Tale strumento di valutazione fu sviluppato alla fine degli anni ’90 negli Stati Uniti [5], è costituita da sei items che si propone di identificare i pazienti a rischio di caduta intraospedaliera. Il punteggio totale va da 0 a 10, a mano a mano che il punteggio aumenta dovrebbe coincidere con un rischio maggiore di caduta. In particolar modo, soggetti con un punteggio totale uguale o superiore a 2 sono da considerarsi a rischio di caduta, mentre un punteggio totale di 0-1 coincide con un rischio minimo di caduta. La scala è di rapida somministrazione e semplice da utilizzare [6]. Per tale motivo, probabilmente, è molto diffusa nelle aziende sanitarie sul territorio nazionale per la valutazione del rischio cadute nei pazienti ospedalizzati.


La scala Conley rappresenta davvero un valido ed efficace strumento per la valutazione del rischio caduta nei pazienti ricoverati?

  • Uno studio longitudinale di 6 mesi condotto in 12 unità ospedaliere da settembre 2012 a marzo 2013 su un campione di 1464 pazienti ha riportato valori di sensibilità e specificità della scala di Conley rispettivamente del 60% e del 55,9%. Concludendo che la scala di Conley non è in grado di prevedere le cadute nei pazienti anziani ricoverati in fase acuta e ha riportato scarsa coerenza e precisione interna. Sono necessari ulteriori studi per sviluppare strumenti appropriati per prevedere il rischio di caduta in individui anziani in fase acuta ricoverati in un ambiente medico [7].
  • Un altro studio, condotto nell’ospedale Umberto I tra marzo 2012 e settembre 2013, su 152 pazienti divisi in 50 casi e 102 nel gruppo di controllo ha concluso che non vi sono state differenze significative tra i casi e i controlli per quanto riguarda i fattori di rischio forniti dalla scala di Conley, ad eccezione dell’uso di mezzi di contenimento. Sono necessarie strategie aggiuntive per la compilazione dello strumento valutativo [8].
  • Un altro studio ancora, condotto per diversi anni e terminato nel 2019 su 58.370 pazienti ricoverati in un ospedale generale ha concluso affermando che la scala di Conley, sebbene unidimensionale, non può fornire una misurazione su scala di intervallo del rischio di caduta, ha un intervallo di misurazione che non corrisponde all’intervallo di capacità della popolazione misurata e ha un’affidabilità inadeguata per le misurazioni delle singole persone. Alla luce di questi risultati, l’uso della scala di Conley per identificare i pazienti ricoverati a rischio di caduta non è raccomandato [9].

È corretto continuare a valutare il rischio caduta dei pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri attraverso la somministrazione della scala di Conley?

La risposta sembra più che ovvia.  È giunto il momento di cambiare strumento di valutazione e ricercare strumenti che abbiamo maggiore affidabilità, in termini di sensibilità e specificità, comprovata scientificamente nella valutazione del rischio cadute dei pazienti ospedalizzati, al fine di gestire al meglio i pazienti a rischio e ridurre drasticamente tale evento avverso.