Artrite Psoriasica
Una guida per il fisioterapista su valutazione e trattamento dell'artrite psoriasica.

Ed eccolo lì, il paziente con artrite psoriasica, quel paziente o quella paziente che arriva con dolori diffusi agli arti, al rachide o che non sa precisamente ricondurli ad un evento o cambi di abitudini. E mentre hai lì lo spettro delle patologie più funeste, inizi ad indagare con l’anamnesi tutti i sistemi:
Vascolare? No, non sembra;
Cardiopolmonare? No, non c’è nulla che potrebbe farmi sospettare;
Nervoso? Mah, attualmente non riferisce segni o sintomi correlabili;
Cutaneo? “mmm, beh niente da segnalare le direi, forse solo che da qualche anno mi si manifesta episodicamente un po’ di psoriasi, ma la sto trattando topicamente e sono seguita da un dermatologo per quello” …
Proprio a questo punto inizi a pensare vuoi vedere che mi tocca rimandarla/o dal medico per un’eventuale visita reumatologica?
Questo perché l’artrite psoriasica (PsA) è una malattia reumatica cronica che sta sotto l’ombrello delle spondiloartriti sieronegative, che può manifestarsi con dolori articolari di tipo infiammatorio precedenti, seguenti (circa il 70%) o concomitanti manifestazioni cutanee di psoriasi (circa il 30% di chi è affetto da psoriasi tende a sviluppare artrite psoriasica). I sintomi e segni di questa patologia si dividono in articolari (artrite periferica e assiale, dattilite ed entesite) ed extrarticolari/comorbilità come l’uveite, la congiuntivite, malattie infiammatorie intestinali, dismetabolismi, steatosi epatica, fibromialgia e osteoporosi. Risulta quindi ancora una volta evidente come la complessità del sistema “essere umano” richieda una presa in carico multi professionista e multi disciplina [1,2,3].
Tipologia di paziente
Il paziente con artrite psoriasica spesso potrà essere caratterizzato da uno stile di vita predisponente ad alterazioni metaboliche che sottendono e alimentano un’infiammazione sistemica come l’obesità, il fumo (anche se al riguardo la questione è controversa) e la depressione. Non è invece ben chiaro se la familiarità della patologia sia o no rilevante [4,6]. Segni e sintomi del paziente tipo sono [4,5]:
- Dolori articolari diffusi, spesso simmetrici, sia assiali (spesso in zona sacroiliaca o dolori glutei alternati) sia appendicolari e con caratteristica infiammatoria o senza causa apparente;
- Sinovite periferica, spesso asimmetrica e principalmente agli arti inferiori;
- Dattilite;
- Entesite;
- Presenza di psoriasi (circa il 20% degli affetti da psoriasi sviluppa artrite psoriasica entro 30anni dalla diagnosi), anche sottoforma di macchie sulle unghie o in parti nascoste della cute come il cuoio capelluto o le zone prossime ai genitali.
Le combinazioni fenotipiche di questi segni e sintomi hanno portato Moll e Wright a identificare 5 tipologie di artrite psoriasica:
- Artrite oligoarticolare quando coinvolge meno di 5 articolazioni (sembrerebbe essere la più frequente, 60%);
- Artrite poliarticolare, più di 5 articolazioni colpite in maniera solitamente simmetrica tra cui spesso le interfalangee distali;
- Artrite distale, cioè con coinvolgimento principale delle interfalangee distali;
- Artrite mutilante, caratterizzata da grandi alterazioni morfologiche a carattere distruttivo delle articolazioni di mani e piedi;
- Spondiloartrite con sacroileiti e spondilite con o senza il concomitante coinvolgimento di articolazioni periferiche.
Queste categorie, come nella maggior parte dei casi, non sono fisse, ma spesso i pazienti possono migrare da un fenotipo ad un altro [7].
Patofisiologia
La artrite psoriasica è una patologia autoimmune probabilmente su base genetica, è quindi l’attacco delle cellule self in seguito a mutazione genetica che determina l’infiammazione sistemica [6]. Cosa inneschi l’attacco o la mutazione non è ancora chiaro ma sembrerebbe legato a fattori ambientali come stress e stile di vita. Vi è una prevalenza geografica nei paesi Europei, del Nord America e in Brasile, mentre negli altri paesi dell’America del sud e del blocco asiatico la prevalenza è sensibilmente più bassa [6,7].
Diagnosi differenziale
- Tendinopatie o artropatie AASS;
- Low back pain specifico-aspecifico;
- Altre patologie reumatiche (non è compito nostro sapere necessariamente quale variante sia in fase diagnostica, ma dobbiamo saper riconoscere segni e sintomi di patologia sistemica per poter poi indirizzare il paziente verso la figura medica la quale si occuperà della precisa identificazione).
Elementi anamnestici
Nelle patologie sistemiche è la storia del paziente che può dare indicazioni importanti per l’identificazione della problematica di cui il soggetto è affetto. Sarà quindi importante ritrovare in anamnesi del paziente con artrite psoriasica alcuni elementi chiave[6,7,8]:
- Un esordio insidioso dei sintomi con dolore di carattere infiammatorio diffuso a più articolazioni, di frequente in maniera simmetrica;
- Rigidità;
- Faticabilità;
- Presenza di psoriasi (anche se la manifestazione artritica può precedere in alcuni casi la manifestazione cutanea);
- Familiarità per psoriasi (pur sapendo che il peso da dare a questa informazione non è decisivo);
- Può riferire dolore oculare secondario a uveite;
- Diabete;
- Alterazioni pressorie o problematiche cardiache;
- Se il paziente ha fatto degli esami ematici può avere classici segni di flogosi come un aumento della velocità di eritrosedimentazione e/o della concentrazione di proteina-C reattiva, mentre sono di solito assenti il fattore reumatoide e gli anticorpi anti citrullina (CCP);
- Eventuali esami radiografici mostrano classici segni di degenerazione e distruzione articolare riscontrabile nel 47% dei pazienti nei primi 2 anni dalla diagnosi;
Esame obiettivo e valutazione
- Segni di flogosi articolare (rossore, calore e gonfiore) in particolare delle articolazioni interfalangee distali delle dita (dattilite);
- Lesioni cutanee tipiche della psoriasi ovvero: scaglie cutanee rosse e bianche sovrapposte che possono essere pruriginose;
- Lesioni ungueali con macchie, debolezza, rotture o persino perdita completa dell’unghia;
- Dolore alla tensione o alla palpazione delle giunzioni osteo-tendinee (entesite);
- Dolore a livello sacroiliaco prevalentemente unilaterale (differenza con la spondilite anchilosante);
Non vi sono test specifici per questa patologia, ma ancora una volta la nostra valutazione e successivamente il nostro intervento come fisioterapisti, sarà impaired base.
Trattamento
Il trattamento viene ideato e adattato in base alla fase, gravità di malattia e alle disabilità e limitazioni conseguenti. La promozione di uno stile di vita sano aiuta a ridurre l’impatto dell’infiammazione sistemica, l’astensione da fumo e alcol, alimentazione povera di cibi ultraprocessati, controllo del peso, attività fisica regolare e socialità attiva consentono di ridurre i markers infiammatori sistemici [2,3,9,10]. Fondamentale è il confronto con il reumatologo che si occuperà di identificare e dosare la terapia farmacologica più adeguata, basata sulla somministrazione di Antinfiammatori non steroidei (NSAIDs) per la gestione dei dolori articolari durante le fasi acute, DMARDs e/o JAKi[8,9]. Il nostro intervento sarà invece impaired base:
- Educazione del paziente sugli effetti dell’esercizio e gestione degli inevitabili flare-up sia in termine di carico fisico ed emotivo sia di aspettative, chiarendo gli effetti a lungo termine dell’esercizio fisico;
- Esercizio terapeutico sia aerobico che ad alta intensità (intensità posologicamente adeguata allo stato del paziente) in modo da indurre una cascata endorfinica con risvolto positivo su controllo della nocicezione e stress mentali oltre che agire sulla riduzione del peso corporeo e contrastare le complicanze cardiovascolari tipiche della patologia;
- Esercizio mirato al mantenimento e recupero di ROM e forza principalmente nei distretti di mano-polso e colonna;
- Termoterapia caldo o freddo e bagni di paraffina hanno scarsa evidenza, ma vengono spesso utilizzate per il controllo del dolore e del gonfiore in fase acuta;
- Splint e ortesi possono rivelarsi utili per contenere le deformità artritiche in fasi avanzate;
Come sempre l’educazione e la comprensione del paziente sono l’elemento fondamentale affinché l’intervento riesca, di fatti compliance ed aderenza all’attività sono le barriere maggiori alla riuscita del trattamento non farmacologico. E’quindi essenziale che il/la paziente sia protagonista del processo riabilitativo [1,2,8,9].
Prognosi
La artrite psoriasica è una patologia degenerativa progressiva con prognosi scarsa caratterizzata da flare-up ricorrenti e un significativo impatto negativo su qualità di vita e disabilità con perdita di funzione.
Fattori prognostici negativi sono:
- coinvolgimento articolare esteso,
- entesiti croniche e ricorrenti,
- insorgenza precoce (< 40 anni),
- diagnosi tardiva,
- obesità,
- fumo,
- alcol,
- scarsa compliance,
- aderenza alla terapia.
Fattori prognostici positivi:
- Diagnosi precoce,
- buona salute generale,
- buona compliance e buona integrazione tra terapie mediche,
- stile di vita sano,
- trattamento fisioterapico.
Conclusione
In caso di artrite psoriasica la fisioterapia non è la soluzione, non siamo in grado di salvare nessuno. Ma come professionisti e come persone, possiamo forse avere un ruolo chiave nell’interpretare e concordare i bisogni del paziente, individuare obiettivi realistici e raggiungibili in modo da accompagnare e migliorare il più possibile la qualità di vita del/la paziente.
-
- Perrotta, F. M., Scriffignano, S., Benfaremo, D., Ronga, M., Luchetti, M. M., & Lubrano, E. (2021). New Insights in Physical therapy and Rehabilitation in Psoriatic Arthritis: a review. Rheumatology and Therapy, 8(2), 639–649. https://doi.org/10.1007/s40744-021-00298-9
- Non-Pharmacological interventions for treating psoriatic arthritis. (2024, March 1). PubMed. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38581338/
- Iragorri, N., Hazlewood, G., Manns, B., Danthurebandara, V., & Spackman, E. (2018). Psoriatic arthritis screening: a systematic review and meta-analysis. Lara D. Veeken, 58(4), 692–707. https://doi.org/10.1093/rheumatology/key314
- Zabotti, A., De Lucia, O., Sakellariou, G., Batticciotto, A., Cincinelli, G., Giovannini, I., Idolazzi, L., Maioli, G., Tinazzi, I., Aletaha, D., De Vita, S., Marchesoni, A., Smolen, J., Iagnocco, A., McGonagle, D., & Caporali, R. (2021). Predictors, Risk factors, and Incidence Rates of Psoriatic Arthritis development in Psoriasis Patients: A Systematic Literature Review and Meta-Analysis. Rheumatology and Therapy, 8(4), 1519–1534. https://doi.org/10.1007/s40744-021-00378-w
- Scotti, L., Franchi, M., Marchesoni, A., & Corrao, G. (2018). Prevalence and incidence of psoriatic arthritis: A systematic review and meta-analysis. Seminars in Arthritis and Rheumatism, 48(1), 28–34. https://doi.org/10.1016/j.semarthrit.2018.01.003
- Psoriatic arthritis. (2025, August 26). Cleveland Clinic. https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/13286-psoriatic-arthritis
- Tiwari, V., & Brent, L. H. (2024, January 7). Psoriatic arthritis. StatPearls – NCBI Bookshelf. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK547710/
- Taylor, W., Gladman, D., Helliwell, P., Marchesoni, A., Mease, P., & Mielants, H. (2006). Classification criteria for psoriatic arthritis: Development of new criteria from a large international study. Arthritis & Rheumatism, 54(8), 2665–2673. https://doi.org/10.1002/art.21972
- Gossec, L., Kerschbaumer, A., Ferreira, R. J. O., Aletaha, D., Baraliakos, X., Bertheussen, H., Boehncke, W., Esbensen, B. A., McInnes, I. B., McGonagle, D., Winthrop, K. L., Balanescu, A., Balint, P. V., Burmester, G. R., Cañete, J. D., Claudepierre, P., Eder, L., Hetland, M. L., Iagnocco, A., . . . Smolen, J. S. (2024). EULAR recommendations for the management of psoriatic arthritis with pharmacological therapies: 2023 update. Annals of the Rheumatic Diseases, 83(6), 706–719. https://doi.org/10.1136/ard-2024-225531
- Kessler, J., Chouk, M., Ruban, T., Prati, C., Wendling, D., & Verhoeven, F. (2021). Psoriatic arthritis and physical activity: a systematic review. Clinical Rheumatology, 40(11), 4379–4389. https://doi.org/10.1007/s10067-021-05739-y