Osteocondrite Dissecante
Ecco una guida per il fisioterapista su valutazione e gestione dell'Osteocondrite Dissecante.
Con il termine âOsteocondrite Dissecanteâ (OCD) si intende un tipo di osteocondrite caratterizzata dal distacco parziale o totale della cartilagine articolare e dellâosso ad essa associata, con la possibilitĂ di formare dei corpi mobili allâinterno dellâarticolazione. Le articolazioni piĂš colpite in ordine di incidenza sono ginocchio, caviglia e gomito1.
Il termine Osteocondrite Dissecante (OCD) è stato coniato piĂš di 120 anni fa in Germania, e questo spiega le ragioni del suffisso -itis, in quanto si credeva che lâinfiammazione fosse il processo patofisiologico principale che alimentava tale condizione patologica2. PiĂš recentemente un gruppo di ricercatori denominato âResearch in Osteochondritis Dissecans of the Knee (ROCK)” hanno definito con il termine âOstecondrite Dissecanteâ una condizione patologica caratterizzata da unâalterazione focale idiopatica dellâosso subcondrale, col rischio di sviluppare unâinstabilitĂ o la rottura della cartilagine articolare portando a unâosteoartrite precoce3.
In realtĂ , ad oggi, non esiste un accordo conclusivo sulle cause che portano allâOsteocondrite Dissecante (OCD), anche se lâipotesi piĂš accreditata presente nella letteratura sembrerebbe essere quella di microtraumi ripetuti, il che spiega perchĂŠ questa condizione coinvolga principalmente soggetti giovani e sportivi4.
L’Osteocondrite Dissecante (OCD) si può classificare in base allâetĂ di insorgenza della malattia e al livello di maturitĂ scheletrica raggiunto, difatti è una condizione patologica che può riguardare sia individui adulti – in questo caso si parla di âAdult OCDâ, spesso coinvolti in episodi di trauma acuto o in lesioni giovanili irrisolte – sia individui di giovane etĂ che ancora non hanno terminato la maturitĂ scheletrica5: in questo caso si parla piĂš specificamente di âJuvenile Osteochondritis Dissecansâ (JODC)6.
Tipologia di paziente
Entrando nello specifico, lâOsteocondrite Dissecante dellâadulto ha un tasso di incidenza minore rispetto alle forme giovanili di circa 3,42 su 100.000 soggetti e riguarda la caviglia e subito dopo il ginocchio come sedi prevalenti di lesione7.
LâOsteocondrite Dissecante Giovanile (JODC) ha un tasso di incidenza che oscilla tra 9,5 a 29 casi di ginocchia su 100.000, di 2,2 casi di gomito su 100.00 e tra 2 a 4,6 casi di caviglie su 100.0008.
LâOsteocondrite Dissecante si riscontra raramente in soggetti di etĂ inferiore ai 10 anni o maggiore di 50 anni, mentre lâetĂ in cui si registrano maggiormente i casi va dai 12 anni in su. I soggetti maschi hanno un rischio maggiore di sviluppare lâOsteocondrite Dissecante nel ginocchio e nel gomito, rispettivamente di 4 e 7 volte maggiore, mentre i soggetti di sesso femminile hanno un rischio maggiore di sviluppare lâOsteocondrite Dissecante nellâastragalo di 1,5 volte rispetto ai coetanei dellâaltro sesso9,10.
Ogni articolazione coinvolta presenta dei siti specifici in cui si manifesta la patologia. Solitamente al ginocchio il sito di predilezione è lâaspetto postero-centrale del condilo mediale femorale; nel gomito lâOsteocondrite Dissecante si manifesta prevalentemente sullâaspetto anterolaterale o centrale del capitello radiale; a livello dellâastragalo le lesioni sono spesso postero mediale e meno frequentemente anterolaterali o centrali9,10,11.
Ciò premesso, lâOsteocondrite Dissecante può manifestarsi anche in maniera multifocale, allâinterno di una o piĂš articolazioni, manifestandosi in questo caso con lesioni in stati diversi tra loro nelle diverse localizzazioni. Nel caso delle ginocchia può manifestarsi bilateralmente, dal 7,3% al 29% dei casi; nei gomiti nellâ8,1% dei casi, mentre è molto piĂš raro che questa condizione si verifichi a livello delle caviglie12,13.
Ciò che sicuramente accomuna le due principali categorie di pazienti, giovani e adulti, è quella di essere soggetti attivi, spesso coinvolti in attivitĂ sportive; nello specifico, i casi di Osteocondrite Dissecante che riguardano il ginocchio e lâastragalo sono comunemente associati al calcio, football e pallacanestro, mentre l’OCD del gomito si riscontra spesso negli atleti di lancio, di sollevamento pesi e nelle ginnaste14,15.
Dâaltra parte anche giovani soggetti, sportivi o meno, che presentano obesitĂ grave hanno un rischio maggiore di sviluppare Osteocondrite Dissecante a livello del gomito e dellâastragalo, mentre quelli con obesitĂ moderata presentano un rischio maggiore di sviluppare OCD a livello del ginocchio16.
Da queste considerazioni ne deriva che una partecipazione sportiva ad alti livelli o la presenza di obesitĂ in giovane etĂ rappresentano dei fattori di rischio rilevanti nello sviluppo di unâinsorgenza piĂš precoce dellâOsteocondrite Dissecante17,18.
Patofisiologia
Come anticipato in precedenza, lâeziologia allâorigine del problema non è del tutto chiara, ma nel tempo vari autori e ricercatori hanno formulato diverse possibili ipotesi circa la causa dellâosteocondrite dissecante, che possono essere classificate e riassunte nelle seguenti categorie:
- Cause infiammatorie. Teoria meno accreditata, infatti, giĂ le prime analisi istologiche dei primi studi condotti sulla patologia suggerivano che fosse improbabile la presenza di una componente infiammatoria a livello articolare19.
- Cause vascolari/ischemiche. Alla base di questa teoria ci sarebbe lâipotesi di unâinterruzione prematura dei vasi che porterebbe alla necrosi della cartilagine epifisaria. La lesione inizialmente coinvolgerebbe esclusivamente la cartilagine epifisaria, senza intaccare la cartilagine articolare o lâosso subcondrale, ma una volta raggiunto il fronte di ossificazione dalla lesione, verrebbe a generarsi la vera âisolaâ di cartilagine epifisaria necrotica, all’interno dell’osso subcondrale, e questo processo patologico farebbe sĂŹ che non ci sia piĂš un completo e sufficiente supporto meccanico alla cartilagine sovrastante20.
- Microtraumi/traumi. Talvolta in anamnesi i pazienti riferiscono una storia di trauma, seppur lieve; difatti è noto come lâOCD è spesso secondario a un trauma acuto, proprio come nel caso delle distorsioni laterali di caviglia associate a lesioni osteocondrali dellâastragolo21. Inoltre il carico ripetitivo e i microtraumi che ne deriverebbero, secondari alle normali attivitĂ sportive, innescherebbero la compromissione vascolare. Un esempio di ciò si verifica a livello del capitello radiale nel braccio dominante di atleti coinvolti in movimenti di lancio o nei ginnasti, soggetti a stress di forze in valgo e verticali22.
- Fattori biomeccanici. In letteratura è anche presente una correlazione dellâOsteocondrite Dissecante (OCD) con determinate variazioni anatomiche, tra le piĂš comuni troviamo23,24:
- Ridotto spazio intercondiloideo;
- Ampia spina tibiale;
- Marcato andamento postero mediale della tibia;
- Dismorfismo dei condili femorali;
- Legamento crociato posteriore con unâinserzione femorale piĂš distale rispetto alla media;
- Atteggiamento biomeccanico del ginocchio accentuato in varismo o in valgismo24.
- Cause genetiche/ereditarie. Questa teoria sorge in seguito alla pubblicazione di alcuni studi che hanno effettuato una raccolta dati e unâanalisi sui membri di specifici nuclei familiari, nellâarco di piĂš generazioni, circa lâinsorgenza di OCD, come nello studio di Petrie e colleghi del 197725. Inoltre sono stati descritti numerosi casi di gemelli monozigoti, in cui entrambi i fratelli presentavano OCD a livello del ginocchio, del capitello radiale o dellâastragalo26. LâOCD si riscontra spesso in diverse altre condizioni genetiche/ereditarie come il nanismo, in presenza di tibia vara, nella malattia di Legg-Calvè-Perthes e nella sindrome di Stickler27,28,29.
- Fattori correlati allâossificazione endocondrale o ai centri secondari di ossificazione. Le anomalie presenti allâinterno dei centri di ossificazioni porterebbero allâinsorgenza di lesioni osteocondrali che a un successivo trauma potrebbe evolvere in una vera e propria Osteocondrite Dissecante (OCD)30.
PiĂš sommariamente, una recente revisione sistematica ha concluso che l’eziopatogenesi dell’OCD sia da ricondurre prevalentemente a una convergenza multifattoriale, che vede coinvolti fattori biologici e biomeccanici correlati tra loro31.
Diagnosi differenziale
- Osteoartrite;
- Fratture;
- Fratture da stress;
- Fratture osteocondrali;
- Tendinopatie;
- Disturbi femoro-rotulei;
- Problematiche meniscali.
Elementi anamnestici
Caratteristiche anamnestiche generali
In molti casi, i pazienti con osteocondrite dissecante non presentano una storia di trauma acuto o non ricordano eventi traumatici specifici e significativi. La sintomatologia è legata alla localizzazione e allo stadio della lesione. Spesso, quando lo stadio della lesione non è avanzato, i pazienti lamentano una sintomatologia blanda, con dolore vago e diffuso, specie in carico, o piĂš in generale durante le attivitĂ . Elemento caratteristico è un aumento graduale e progressivo della sintomatologia durante lo svolgimento dellâattivitĂ sportiva32.
A causa di questa presentazione clinica, caratterizzata da una lieve sintomatologia, la diagnosi viene effettuata spesso in ritardo rispetto allâinsorgenza dei primi sintomi33.
Al contrario le lesioni in stadi piĂš avanzati o instabili possono presentare sintomi meccanici piĂš evidenti e limitanti, tra cui, unâalta irritabilitĂ ben localizzata a livello articolare, rumori articolari e blocchi. Quando presenti, questâultimi segni potrebbero indicare la presenza di corpi mobili allâinterno dellâarticolazione34.
In fase anamnestica un elemento utile su cui interrogare il paziente è quale sia lâarto dominate, poichĂŠ nella maggior parte dei casi è quello affetto da OCD6.
Caratteristiche anamnestiche ginocchio
Lâosteocondrite dissecante al ginocchio si presenta con dolore diffuso, versamento, blocco articolare e atrofia muscolare. Spesso i pazienti lamentano una sensazione di maggior tensione a livello mediale, poichĂŠ il sito statisticamente piĂš colpito del ginocchio sembrerebbe essere la superficie laterale del condilo mediale femorale. Oggi il segno di Wilson, per molto tempo considerato il test speciale elettivo per questa patologia, non viene piĂš considerato affidabile35.
Caratteristiche anamnestiche caviglia
Analogamente a quello che succede per le altre articolazioni, anche per la caviglia queste lesioni si presentano con dolore leggero e vago correlato allâattivitĂ . Per questa articolazione occorre differenziare le lesioni OCD dalle fratture osteocondrali dellâastragalo, che tipicamente hanno una localizzazione diversa e unâorigine prettamente traumatica. Le fratture osteocondrali spesso riguardano la faccia laterale dellâastragalo, mentre le lesioni OCD si riscontrano tipicamente sulla cupola mediale dellâastragalo36. Inoltre, diversamente da quello che avviene per gomito e ginocchio, la popolazione coinvolta nellâOCD di caviglia sembrerebbe essere prettamente femminile37. Per questo motivo, un importante elemento da indagare in fase anamnestica è il livello di energia generale del soggetto, presente al momento della visita, rispetto a quello che è il dispendio energetico, necessario a coprire il fabbisogno fisiologico di base richiesto nel contesto sportivo e nelle attivitĂ di vita quotidiana. Infatti per la salute dei pazienti sportivi è necessario che non si verifichi un gap energetico tra quello speso e quello assunto, tramite la dieta o un corretto stile di vita ad esempio. Questo deficit è chiamato âDeficit Relativo di Energia nello Sportâ (RED-S), piĂš popolarmente noto come âTriade dellâAtleta Donnaâ, e può compromettere lo stato di salute e le capacitĂ rigenerative dei tessuti, oltre ad altri disturbi metabolici, in seguito a un infortunio e quindi predisporre al rischio di sviluppare lesioni osteocondrali. Gli elementi che incidono in maniera patologica sui livelli energetici sono prevalentemente lâalimentazione, le funzioni mestruali e il metabolismo osseo. Se presenti deficit energetici, dovuti a diete scorrette, a disfunzioni mestruali o a problematiche endocrinologiche, possono piĂš facilmente verificarsi condizioni di âDeficit Relativo di Energia nello Sportâ38.
Caratteristiche anamnestiche gomito
Quando la patologia interessa il gomito, la localizzazione delle lesioni si verifica prevalentemente a livello del capitello radiale. I pazienti presentano dolore localizzato, spesso laterale, e crepitii associati ai movimenti di pronazione e supinazione. Nella maggior parte dei casi sono interessati giovani sportivi coinvolti in attivitĂ di lancio o di sollevamento pesi39. Questi pazienti potrebbero presentare un deficit di 15°-30° in estensione e una positivitĂ al test di compressione del capitello radiale40. Per questo distretto è importante differenziare i pazienti con OCD da quelli che presentano la âMalattia di Pannerâ41.
Esame obiettivo e valutazione
Valutazione generale
- Osservazione e ispezione:
- Presenza di gonfiore o edema articolare;
- Allineamento arti;
- Range dei movimenti attivi.
- Deambulazione:
- Possibile presenza di zoppia per dolore;
- Valutare il livello di caricabilitĂ delle strutture;
- Osservare se presente instabilitĂ articolare.
- Palpazione:
- Valutazione del grado di irritabilitĂ articolare e dei tessuti coinvolti rispetto alla riproduzione del dolore familiare.
- Somministrazione test passivi articolari:
- Presenza di dolore agli stress meccanici passivi;
- Limitazione ROM articolare;Valutare se presente instabilitĂ articolare;
- Possibile presenza di scrosci o rumori articolari dolorosi.
Qui di seguito verranno presentati possibili segni e caratteristiche cliniche specifiche delle lesioni ostecondrondali riscontrabili nella valutazione fisica dei seguenti distretti:
Valutazione ginocchio
- Dolore al carico e al mantenimento monopodalico;
- Riproduzione del dolore familiare del paziente tramite palpazione del condilo femorale a vari gradi di flessione del ginocchio;
- Valutazione dellâassetto femoro-tibiale sul piano coronale: presenza di valgismo o varismo delle ginocchia;
- Possibile cedimento del ginocchio durante la valutazione funzionali a causa di blocchi transitori del quadricipite, che se presenti indicano la presenza corpi mobili allâinterno dellâarticolazione;
- In letteratura viene descritto il Segno di Wilson, rilevato tramite un test specifico, ma che oggi non viene piĂš considerato come un test realmente affidabile42. Uno studio ha infatti evidenziato come questo test risultava positivo solo nel 16% delle ginocchia analizzate e affette da Osteocondrite Dissecante (OCD)43,44,45.
- Caratteristica clinica specifica per questa condizione è un punteggio mediamente piĂš alto allâInternational Knee Documentation Committee (IKDC), rispetto ad altre condizioni patologiche del ginocchio nellâadolescenza, a testimonianza di come nella maggior parte dei casi lâOCD del ginocchio abbia un impatto funzionale solitamente basso/moderato46.
Valutazione caviglia
- Possibile presenza di gonfiore;
- Dolore familiare del paziente riproducibile tramite palpazione dellâarticolazione tibio-astragalica;
- Crepitii alla mobilizzazione passiva della caviglia;
- Dolore al carico mono podalico.
Valutazione gomito
- La valutazione articolare evidenzia spesso un deficit di estensione;
- Test di compressione capitello radiale positivo;
- Dolore alla pronazione e supinazione attiva a gomito esteso.
Somministrazione dei Patient Reported Outcome Measures (PROMs)
- Possibili PROMS per patologia articolare ginocchio:
- Lower Extremity Functional Scale (LEFS);
- Knee injury and Osteoarthritis Outcome Score KOOS;
- West Ontario and McMaster Univesities Osteoarthritis Index (WOMAC);
- International Knee Documentation Committee (IKDC);
- Tegner Activity Score (TAS).
- Possibili PROMS per patologia articolare caviglia:
- Lower Extremity Functional Scale (LEFS);
- Foot And Ankle Disability Index (FADI);
- Foot And Ankle Ability Measure (FAAM);
- Italian Foot Functional Index.
- Possibili PROMS per patologia articolare gomito:
- Disability of Arm, Shoulder and Hand (DASH);
- Quick Dash;
- Kerlan-Jobe Orthpedic Clinic Shoulder and Elbow score.
Trattamento
Il trattamento dellâOsteocondrite Dissecante (OCD) prevede due approcci fondamentali, quello conservativo e quello chirurgico. Qui di seguito verranno indicate specificamente le modalitĂ conservative nella gestione di questo disturbo, dei distretti analizzati, nel momento in cui la condizione clinica prevede questa forma di trattamento.
Trattamento Ginocchio
Per quando riguarda lâOsteocondrite Dissecante (OCD) del ginocchio, il trattamento varia a seconda dello stadio, della gravitĂ delle lesioni, degli impairments funzionali e del livello di maturitĂ scheletrica del paziente. Solitamente, per gli stadi meno avanzati della patologia, si considera come trattamento di prima scelta quello conservativo. La gestione conservativa del problema include la riduzione dei sintomi, lâimmobilizzazione iniziale, la gestione dei carichi successivamente e la ripresa graduale delle attivitĂ 47. In caso di lesioni instabili o in stadio avanzato con una forte limitazione funzionale e un alto livello atletico del paziente si ricorre alla chirurgia con la stabilizzazione o lâescissione della lesione ostecondrale48.
Trattamento caviglia
Anche nel caso della caviglia lâapproccio prediletto è primariamente conservativo, con o senza apporto farmacologico di FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei). Si procede con unâiniziale immobilizzazione, seguita da una ripresa graduale del carico49. Come avviene anche per le altre articolazioni affette da questa patologia, la scelta del trattamento è notevolmente influenzata dallâetĂ del paziente, dalla stabilitĂ delle lesioni e dalla gravitĂ dei sintomi. Lâobiettivo del trattamento conservativo è quello di ridurre i carichi a livello articolare, ridurre lâedema e prevenire la necrosi tissutale. Lâimmobilizzazione iniziale prevede unâingessatura corta sino alla gamba per 6-8 settimane50. Successivamente si procede col ricondizionare gradualmente le strutture al carico, secondo la tolleranza percepita dal paziente, nellâarco di circa 6 mesi51.
Trattamento gomito
Il fattore principale che determina la tipologia del trattamento per le lesioni del gomito e la stabilitĂ o meno delle lesioni a livello del capitello radiale. In ogni caso, anche per questa articolazione, il trattamento conservativo, per le lesioni di stadio non avanzato e stabili, viene considerato come il trattamento di prima scelta52. Strategie incluse nella gestione conservativa includono lâimmediato riposo dalle attivitĂ provocative e successivamente si procede con un programma fisioterapico volto al recupero della mobilitĂ e della forza, in vista della ripresa delle attivitĂ . Gli esercizi contro resistenza vengono ripresi gradualmente intorno ai 3-4 mesi e i criteri clinici che vengono presi in considerazione per il passaggio in questa fase sono la risoluzione del dolore durante gli esercizi e il recupero del ROM articolare53. Il ritorno allâattivitĂ sportiva avviene intorno ai 6 mesi, se il paziente non lamenta dolore rispetto alle attivitĂ funzionali praticate52.
Possiamo ora schematizzare, in maniera generale, le modalitĂ piĂš utilizzate di una gestione conservativa che accomunano tutti i distretti coinvolti:
- Immobilizzazione o riduzione delle attivitĂ ;
- Impiego di antiinfiammatori non steroidei (FANS) per la gestione dei sintomi;
- Ripristino del ROM;
- Ripresa graduale del carico secondo tolleranza percepita;
- Introduzione di esercizi di forza contro resistenza;
- Return To Activity (RTA): ripresa progressiva delle attivitĂ ;
- Return To Sport (RTS): ritorno alla attivitĂ sportive specifiche allo stesso livello pre-infortunio.
Prognosi
In letteratura si trovano descrizioni prognostiche molto eterogenee tra loro circa le tempistiche di guarigione e i livelli funzionali raggiungibili con il solo trattamento conservativo nei soggetti affetti da Osteocondrite Dissecante (OCD). Qui di seguito sono state raccolte le informazioni piĂš significative presenti in letteratura sugli aspetti prognostici nei vari distretti articolari.
Prognosi ginocchio
Complessivamente, la prognosi di Osteocondrite Dissecante (OCD) di ginocchio è buona, soprattutto per i soggetti piĂš giovani, ma rimane indispensabile una diagnosi precoce, seguita da unâimmediata limitazione delle attivitĂ , al fine di desensibilizzare le strutture articolari sovraccaricate durante le attivitĂ sportive54,48. Generalmente la guarigione delle lesioni varia da un periodo di 8-12 settimane55.
Wall E.J. e colleghi nel 2008 dâaltra parte riportano una guarigione nel 66% dei pazienti studiati che avevano seguito il solo trattamento conservativo per circa 6 mesi56. Ă stato osservata una prognosi nettamente migliore nei soggetti giovani che presentavano una lesione della cartilagine inferiore ai 2 cm57.
Prognosi caviglia
Per quanto riguarda la caviglia una revisione sistematica riporta una percentuale di successo del trattamento conservativo del solo 45%58.
In linea con le altre condizioni, i pazienti piĂš giovani sembrano beneficiare di un maggior potenziale di guarigione col solo trattamento conservativo, tantâè che per i pazienti di 12 anni o meno si raccomanda di seguire il trattamento conservativo per almeno un anno prima di intraprendere altre forme dâintervento terapeutici59. Al contrario, sempre in linea con questi dati, i pazienti adulti che ricorrono al trattamento conservativo ottengono un successo in meno della metĂ dei casi50.
Prognosi gomito
Per il gomito, nonostante unâalta percentuale di successo riportata in letteratura da alcuni studi, col solo trattamento conservativo, nello studio retrospettivo di Mitsunaga M.M. e colleghi, viene riportato invece che, anche con lesioni contenute e stabili, gli impairments funzionali permangono per una percentuale di soggetti che oscilla tra il 58% e il 100% dei pazienti analizzati60. Infatti, dopo la terapia conservativa, solo due terzi dei pazienti hanno ripreso le attivitĂ sportive ed a un livello inferiore del pre-infortunio, mentre un terzo dei pazienti ha ridotto in maniera piĂš consistente il livello di partecipazione sportiva o è passato a un altro sport. Inoltre il 50% dei soggetti analizzati in questo studio presentava un residuo a lungo termine dei sintomi associati alle attivitĂ della vita quotidiana61. Da notare però che lâinsuccesso del trattamento conservativo è stato amplificato in quei soggetti che non hanno ridotto o gestito in maniera efficace i livelli di partecipazione nellâattivitĂ sportiva praticata.
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